Cura e prevenzione traumi: l’esperienza di Tietto

Parla l’ortopedico dei bianconeri: «fondamentale la preparazione atletica». Il ricordo più divertente? La prima visita a Koshikawa. Il sogno nel cassetto: «formare un gruppo di specialisti dedicati alla cura e alla prevenzione della traumatologia sportiva»

La traumatologia negli sportivi purtroppo è un problema ben noto. In questo ambito, vero e proprio “angelo custode” degli atleti della Tonazzo Padova è il Dr. Davide Tietto, Medico chirurgo specialista in Ortopedia e Taumatologia che da diverso tempo si prende cura dei bianconeri, in collaborazione con la Dott.ssa Paola Pavan, da molti anni medico sociale della Società patavina. Direttore Sanitario della struttura medico-fisioterapica Fisiored di Padova, Tietto ha organizzato inoltre un Team di specialisti in Ecografia Interventistica Ortopedica che si dedica in maggior parte al trattamento delle patologie connesse all’attività sportiva .
«Questa specializzazione – dice Tietto – è in linea con la Sport Traumatology dei colleghi americani che a tutt’oggi né in Italia né in Europa ha ricevuto ancora una veste di ufficialità. A questo progetto si sta dedicando il Prof. Giuseppe Porcellini di Cattolica (responsabile della Shoulder Team) noto chirurgo di fama internazionale con cui noi collaboriamo costantemente. Il sogno nel cassetto è di formare un gruppo di specialisti dedicati alla cura e alla prevenzione della traumatologia sportiva».
Qual è il tipo di lavoro che svolge nel corso della stagione all’interno di una società sportiva di Superlega?
«Durante la stagione agonistica, seguo sia gli acquisti della Società sottoponendo gli atleti a una prima valutazione prima del tesseramento e curando successivamente tutti gli infortuni nel corso del campionato».
Quanto conta la preparazione e l’allenamento al fine di ridurre gli infortuni?
«Ritengo sia di primaria importanza la preparazione atletica ma anche la comunicazione continua tra medico e preparatore atletico. Tutto questo al fine di prevenire qualsiasi tipo di infortunio e di patologia legata all’over use, ossia al fatto che atleti di serie A sono costantemente sottoposti a sforzi».
Quali sono i traumi a cui sono più soggetti i giocatori di pallavolo e come si possono prevenire?
«I più comuni sono la distorsione alla caviglia, al piede (tendine d’Achille) e al ginocchio. Ci sono poi tutte le patologie di spalla e le lesioni muscolari. La prevenzione come detto prima è legata ad un’ottima preparazione atletica»
Ad oggi la chirurgia ha fatto notevoli passi avanti rispetto al passato. Quando l’intervento chirurgico è considerato necessario e quando invece è consigliabile evitarlo?
«Grazie alle nuove terapie (vedi PRP, Plasma Ricco di Piastrine) la chirurgia diventa insostituibile solo nelle rotture del legamento crociato anteriore, nelle lesione complesse di spalla (lussazione, instabilità cronica, lesione a tutto spessore della cuffia dei rotatori) e di caviglia (rottura tendine d’Achille)».
C’è un aneddoto particolare o divertente che ricorda nelle sua esperienza sportiva nella pallavolo?
«Ricordo con piacere l’arrivo di Yu Koshikawa a Padova nel 2009. Parlava solo giapponese e alla prima visita il nostro sembrò un dialogo tra sordomuti. Per fortuna poi arrivò l’interprete ma quel momento fu molto divertente»

Alberto Sanavia
Ufficio Stampa Tonazzo Padova
www.pallavolopadova.com