Vi rubo un minuto del vostro tempo per comunicarvi che quella di ieri è stata la mia ultima partita ufficiale da addetto stampa della Kioene Padova.
Ricordo il giorno in cui tornai a casa dicendo ai miei genitori che ero diventato l’addetto stampa del Sempre Volley Padova, che poi sarebbe divenuta Pallavolo Padova. Ero sorpreso più di loro, perché credevo d’essere andato in sede per una conferenza stampa: invece fu una sorta di colloquio a sorpresa.
Visti e piaciuti.
Come accade nell’amore.
Ripetevo a tutti che sarebbe stata l’esperienza di una stagione. Ne sono trascorse 14. Sono volate.
Non so cosa ho dato a questa Società, ma so cosa questa ha dato a me. Mi ha regalato amici, mi ha donato la fortuna di condividere il lavoro con tante splendide persone.
Sarebbe naturale dire che i momenti che conserverò con maggiore emozione siano quelli delle vittorie. Ma non è così. Ciò che realmente porterò sempre con me sono i momenti difficili, perché sono quelli che mi hanno consentito di crescere, di lottare, di pensare al domani. Ho imparato tanto da un “ufficio” che è divenuto “famiglia”.
Parallelamente alla vita professionale, ne ho vissuta una personale che – anche grazie alla pallavolo – mi ha riservato rivoluzioni, di cuore e di spirito.
Le sto seguendo e le seguirò, anche se non so di preciso dove mi porteranno.
In tutto ciò che ho fatto, fin dal primo giorno ho messo la Società davanti alla persona, perché credo fermamente che un buon team sia tale quando è composto da coprotagonisti, non da protagonisti. Ho sempre riso, ho sempre scherzato. Perché è la mia indole, ma soprattutto perché si lavora meglio quando si è in grado di non prendere le cose troppo sul serio. A partire da sé stessi. Ho voluto essere al servizio della Società e di questo ne sono onorato e grato.
Non è facile andarsene ora. Da un posto in cui si sta bene e che infonde sicurezza.
Ma la vita è un “coup de theatre” e ogni tanto bisogna osare, per continuare a sentir pulsare il petto.
A chi verrà dopo di me auguro buon lavoro, certo che qui troverà terreno fertile per realizzare i propri progetti. Ai colleghi giornalisti dico grazie per una collaborazione speciale, volta a rendere il nostro mestiere più semplice e divertente. Ai tifosi dico di voler bene a questa squadra, perché è una favolosa scommessa vincente. Infine, a tutti coloro che mi conoscono, dico che ci sarò sempre. Per uno spritz, per fare due chiacchiere prendendosi in giro, per condividere del tempo insieme.
È finita una lunghissima stagione per lasciarne posto a un’altra. Sarà altrettanto bello sorprendere e sorprendersi.
Siate razionali nei modi e irrazionali nell’anima, perché è in quel portentoso caos che alberga la felicità.
Grazie ad ognuno di voi, indistintamente.
Alberto Sanavia