Ci sono colleghi che prima di essere tali sono amici. Forse perché mantengo ancora l’illusione che il nostro modo di essere nella vita quotidiana valga più di una riga scritta su carta o pubblicata su internet.
Nel 2016 siamo ancora qui a dover ribadire che la libertà d’espressione dev’essere un diritto ma – la cosa che disgusta di più – è che lo si debba precisare nei confronti dello sport. Un controsenso. Purtroppo l’esperienza ci mostra ogni giorno ossimori destabilizzanti, per cui chi offende trova fama e successo, mentre chi esprime un parere scomodo ma rispettoso riceve aggressioni verbali peggiori di uno schiaffo.
Non abbiate mai paura di continuare a fare il vostro lavoro con l’onestà intellettuale che vi caratterizza, perché il guanto della ragione è ben più nobile delle urla di chi attacca per non essere in grado di difendersi con la vostra stessa signorilità.
#iostoconmaini
Alberto Sanavia
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Bologna, 16 maggio 2016.
L’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna è vicino al collega Gian Paolo Maini, fatto oggetto di una pesante aggressione verbale avvenuta il 14 maggio scorso, davanti a decine di persone, all’interno dello Stadio Braglia ad opera del presidente del Modena Calcio e di un tesserato della stessa società. I toni e i contenuti di tale aggressione, che stigmatizziamo duramente, si commentano da soli nella loro violenza, volgarità e insensatezza. L’unica …colpa del collega è stata quella di aver esercitato fino in fondo il diritto di informare. L’ha fatto coniugandolo in maniera corretta con un altro elementare diritto, quello di critica. Si rassegnino i responsabili di questo sgradevole episodio, nel nostro Paese la stampa è libera e non rinuncerà mai all’esercizio dei suoi diritti, sanciti anche dalla carta costituzionale.
Antonio Farnè
Presidente Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna