E’ vero che i ponti di Venezia inizialmente erano in legno? Quando fu costruito il primo ponte di pietra a Venezia? I ponti di Venezia erano senza sponde? Ne sono rimasti ancora? Un po’ di risposte alle tante curiosità sui ponti di Venezia. Una su tutte: nel 1800, circa 5 morti all’anno per “ernia” a causa dei ponti
Tra pubblici e privati, oggi a Venezia si contano 435 ponti che collegano complessivamente 121 isole.
Non fatevi però ingannare perché si tratta di un numero che “vive” e si modifica nel tempo. Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, il loro numero tende a diminuire. Basti pensare che intorno alla metà del ‘500 i ponti in pietra erano 450 e – man mano che vennero interrati i rii – molti di questi furono abbattuti.
I più scrupolosi potrebbero poi disquisire su passerelle , ponti doppi segnalati come singoli (vedi ad esempio Pasqualino e Avogadro dietro la chiesa di Santa Maria Formosa) e ponti sospesi che non vengono considerati, ad eccezione del Ponte dei Sospiri che entra nel computo soprattutto per la sua fama. Insomma, anche nel caso in cui iniziaste a contarli uno a uno, in alcuni momenti potreste fermarvi e chiedervi se tale conto sia effettivamente giusto. Col rischio che nel frattempo Venezia sia già mutata al termine della vostra conta.
Bisogna scomodare il filologo e storico Giovanni Battista Gallicciolli per capire però che inizialmente i ponti di Venezia erano in legno (tolette). Realizzati in modo semplice – cioè piani – perché appoggiati sopra pali di sostegno, al massimo potevano essere appena un poco arcuati. Di sicuro non avevano gradini, in modo da poter essere cavalcati liberamente (può sembrare strano ma i cavalli a Venezia una volta c’erano, eccome). L’uso del cavallo venne a cessare solo verso la fine del XV secolo. I primi ponti in legno fanno riferimento all’anno 813, in concomitanza con il trasferimento della sede ducale a Rialto, che a tutti gli effetti fu una delle prime isole – se non la prima – in cui i veneziani si rifugiarono per scappare dall’invasione di Attila nel V secolo.
Il primo ponte in pietra di Venezia nacque ufficialmente il dieci giugno del 1337 in quanto venne citato nel libro Philipicus come “S. Barnabae pons lapideus struitur”. Per costume, i ponti dovevano essere realizzati e curati dai residenti dei sestieri, che facevano capo ai Capi di Contrada. Sembra da sfatare il mito per cui il primo ponte in pietra sia quello della Paglia eretto nel 1360 e menzionato da Carlo Zancaruolo.
Da dati statistici del 1846, pare che per la “fievolezza de’ corpi e la frequenza de’ ponti”, le ernie siano più frequenti che altrove, tanto da indicare in 5 i morti medi ogni anno per questo singolare problema.
I ponti di Venezia inizialmente erano senza sponde, spalliere o ringhiere e solo nel corso dei secoli (soprattutto nell’800) queste vennero aggiunte nelle varie opere di restauro (al sopra citato San Barnaba furono installate ringhiere in ferro fuso nel 1873). A mantenere la costruzione senza sponde sono rimasti due ponti: il ponte Chiodo a Cannaregio in Venezia e il ponte del Diavolo nell’isola Torcello.
Il ponte Chiodo fu restaurato nel 1930 e a tutti gli effetti è un ponte privato perché immette in un’abitazione. Il nome deriva dall’omonima famiglia Chiodo, storicamente legata a Venezia dal notaio Giacomo Chiodo che possedeva una casa in contrada San Felice, proprio dove si trova il ponte.
Alberto Sanavia
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
– Correr Giovanni, “Venezia e le sue lagune – Vol. 2”, Stabilimento Antonelli, 1847, Venezia
– Di Stefano Giovanni, “Come nasce Venezia?”, Supernova, 2014, Venezia
– Fulin Rinaldo e Molmenti Pompeo Gherardo, “Guida artistica e storica di Venezia”, 1881, Venezia
– Longo Antonio, “Dell’origine e provenienza in Venezia de’ cittadini originari”, Tipografia Casale, 1817, Venezia
– Molmenti Pompeo Gherardo, “Venezia”, Istituto Italiano d’Arti grafiche, 1907, Bergamo
– Rizzo Tiziano, “I ponti di Venezia”, Newton Compton Editori, 1998, Roma
– Romanin Samuele, “Storia documentata di Venezia – II Tomo”, Giusto Fuga Editore, 1912
– Tassini Giuseppe, “Curiosità Veneziane – Vol. 2”, Filippi Editore, 2009, Venezia
– https://www.comune.venezia.it/it/content/venezia-accessibile-0